giovedì 16 febbraio 2012

la mia nicchia n 2°


Avendo discettato
di femminilità
e donnitudine,
per cambiare
parliamo di
maschietti.
Nonché io sia
una competente in
materia : tutt'altro,
primo perché'
tendenzialmente
non ho mai dato
spago ne ai ragazzi
in eta' giovanile..
ne agli uomini in eta più' matura.
Quello che posso dire e' di sicuro che se non si e' carine, tutti i maschetti ti lasciamno in pace . Tutt'al piu' se sei grossa, rischi di apparire una matrona anche a undici anni, come capito' a me. Certo non si dimentica il fatto che un bimbetto di otto nove anni ti chiama signora quando tu ne hai undici. Non ho avuto uno sviluppo regolare : ero una palla alta come ora . e poi improvvisamente in una estate dimagrii e divenni una fanciulla in fiore. Il problema e che io non lo sapevo, non me ne ero accorta, nonero cosciente e ora vi racconto cosa mi ha aiutato a capire che ero diventata una donna , ma anche che, in giro , ci sono tanti mascalzoni piu' o meno riconoscibili, ma comunque ...ugualmente arrapati e pericolosi.
E SI PERCHE' LE GIOVANI RAGAZZE IN FIORE DEVONO SEMPRE STARE ATTENTE, QUANDO GIRANO LIBERAMENTE PER LE STRADE DEL MONDO.
Io ho girato poco,pero' nonostante la costante sorveglianza di mia madre ho conosciuto e capito di essere diventata appetibile ,proprio con un maschio adulto e sposato ..che avrebbe dovuto essere l'ultimo a " tentare" con me dodicenne.Andavo a ripetizione da un professore marito di una amica di miamadre, professoressa ....gente cosidetta perbene,e mia madre si era sentita sicura . Io dovevo riparare alcune materie: latino, storia e, alle 3 del pomeriggio ..d'estate, facevo a piedi cento metri tra casa mia e la casa della signora amica di mia madre, ma le ripetizioni, me le faceva il marito.Ero da poco dimagrita 16 chili,avevo raggiunto naturalmente il mio peso forma forse senza neanche saperlo. Ero anche diventata carina...mia madre quell' anno, mi aveva fatto cucire alcuni vestitini nuovi: uno ....ricordo che era particolarmente carino e mi donava ....di picche' bianco con dei nastrini operati celesti incastrati,in verticale, e con a gonna svasata ....accollatissimo ..una cosa da educanda. Eppure, quel distinto professore (poi diventato preside) nell'ora di lezione, seduto accanto a me e non dall' altra parte della scrivania, poggiava la mano sulla mia sedia e la teneva lì, sfiorandomi .....casualmente.... la schiena.
CAVOLO! IO ERO UNA BAMBINA E NON CAPIVO: mi dava fastidio, ma non reagivo! Pensavo di essere una esagerata, CHE CRETINA! Eppure, quando un giorno, si aprì la porta e la moglie entro' per dirgli qualche cosa, il salto, il sobbalzo di lui, mi chiari' perfettamente le idee.....

CHE DIRE?
FECI TANTI
CAPRICCI:
NON VOLLI
PIU'ANDARE
DA QUEL TIPO.
NON SO COSA
PENSO' MIA
MADRE, POVERINA!


Io, non volli piu' andare a lezione e non studiai più, mettendo così l' arma giusta nelle mani delle monache dell' istituto parificato dove frequentavo la terza media...e che avevano una gran voglia di vendicarsi ... con mia madre, perché aveva dato lo sfratto impietosamente ad una loro parente che viveva nel piccolo appartamento sul retro della nostra nuova casa.
Copyright © 2012 Laura Picchetti
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
ALL RIGHTS RESERVED